Beata ignoranza

Vogliamo segnalare questo articolo in cui Omar Onnis analizza il caso Ailun e il suo valore paradigmatico rispetto alla attuale gestione della cosa pubblica. Questo è il link: http://sardegnamondo.eu/2012/07/08/beata-ignoranza/

Per sollecitare la lettura integrale, riportiamo alcuni stralci:

“Pochi in Sardegna conoscono l’AILUN, la Libera Università Nuorese. Eppure è il più importante centro di alta formazione manageriale dell’Isola, finanziato dalla Regione Autonoma, ormai da decenni fucina di amministratori e professionisti in vari settori. … In questi giorni accaldati, i mass media sardi, nelle cronache locali, se ne sono improvvisamente occupati: cosa rara, data la cappa di silenzio che tradizionalmente ne oscura l’attività. Se ne sono occupati perché l’associazione degli ex allievi ha sollevato delle obiezioni via via crescenti sulla gestione recente dell’ente. Secondo le cronache, il consiglio regionale, su input dei consiglieri nuoresi, avrebbe eliminato il vincolo di destinazione dei 900mila euro riversati nel bilancio dell’AILUN, lasciando l’amministrazione della medesima (il consiglio direttivo presieduto dall’avvocato Lorenzo Palermo) sostanzialmente libera di dirottare i fondi su scelte formative diverse dai master internazionali che fin qui avevano costituito il fiore all’occhiello dell’istituto. … I centri di potere rappresentati dai partiti maggiori e dai loro sodali hanno una visione delle risorse pubbliche di tipo eminentemente parassitario. La loro esistenza e la loro forza si basano esclusivamente sulla capacità di tenere in piedi e possibilmente espandere le proprie clientele, servendosi per questo scopo dei soldi pubblici. … Sui profili legali della vicenda è auspicabile che si esprima quanto prima la giustizia ordinaria. Su quelli politici sarebbe bello che i nostri amministratori fossero chiamati a rispondere per una volta delle proprie scelte, in questa circostanza soprattutto i consiglieri regionali del nuorese e i loro complici nelle varie istituzioni coinvolte. Circa i risvolti culturali e sociali, non guasterebbe un minimo di mobilitazione degli intellettuali e delle forze sociali, non solo nuoresi. Rimane la sgradevole sensazione che si tratti solo della punta di un iceberg, la cui mole reale è di gran lunga più cospicua. … Quando pensiamo ai guai della Sardegna, oltre a vagare con la mente sui massimi sistemi, è altamente consigliabile di tanto in tanto gettare lo sguardo su vicende come questa. C’è molta della storia sarda degli ultimi duecento anni, in questo caso particolare. E c’è tutta la mediocrità e l’inadeguatezza di una classe dominante …” (Omar Onnis, Beata ignoranza).